sabato 23 febbraio 2013

Tempo Scaduto



A due giorni dal voto vorrei tracciare una linea per ciò che riguarda il mio pensiero sulla questione dei diritti LGBT in questo paese, sopratutto vista la tornata elettorale che ci apprestiamo a vivere.

Arcigay ha lanciato la campagna Temposcaduto, così come Certi Diritti Io mi impegno e Rete Lenford ha presentato 3 disegni di legge rendendoli disponibili a chi li volesse presentare in parlamento o nelle regioni.

Queste campagne hanno in sé alcuni punti comuni, come il matrimonio egualitario, la revisione della legge 164 per le persone transessuali e una proposta di allargamento della legge mancino per i reati di omo e transfobia.

Ma più di tutto queste campagne segnano un nuovo passo del movimento LGBT in Italia. Negli ultimi anni, grazie a campagne giudiziare (come quelle promosse in primo luogo da Certi Diritti e Rete Lenford con la campagna di Affermazione Civile ) e di opinione (tra cui VORREI MA NON POSSO - It's wedding time o CONDIVIDILOVE), il clima delle rivendicazioni è mutato. 

La società sta lentamente spostando il proprio baricentro in un'ottica di progresso per i diritti delle persone LGBT. Intanto, nel resto dell'Europa e in America, continua il progresso sia da destra che da sinistra, allargando sempre di più i diritti a tutte e tutti e attuando la bellissima frase della Clinton "i diritti gay sono diritti umani".

Ma tutto questo trova la sua vera novità nel mutato approccio alla politica da parte del mondo delle associazioni. Chi si candida alla guida di questo paese non può più considerare la questione omosessuale come uno dei tanti "problemi" da risolvere, ma a nostro avviso questa deve essere una delle "priorità" urgenti da affrontare, perché milioni di persone in questo paese vivono in una condizione di disagio, discriminazione e ingiustizia.

Per questo i toni sono alti, e non bastano più le blande promesse di un tempo, né le strizzate d'occhio o gli accordi sottobanco stretti in separate sedi. Non ci si può più accontentare di fumose promesse di dibattiti parlamentari, né di gesti personali o aperture rubate tramite una telecamera. Non è nemmeno più accettabile da parte di un candidato o una candidata che si dichiara "vicino" alle tematiche LGBT il non avere tempo per rispondere ad un semplice questionario: per le priorità, il tempo si trova. Non possiamo più pensare che, in un paese civile come dovrebbe essere l'Italia, possa esistere una discriminazione palese come quella verso le persone LGBT. Per noi il tempo è scaduto.

Il tempo è scaduto come per le persone di colore in America negli anni 60, perchè anche noi, proprio come loro, viviamo in una condizione di "segregazione per orientamento sessuale e identità di genere". E così come Rosa Parks si rifiutò di sedersi nei posti riservati ai neri sul pullman, anche noi oggi ci rifiutiamo di scendere a compromessi sui nostri diritti.

Per questo non posso legittimare proposte che prevedono un "percorso", né leggi che non contemplino la piena parità e la piena uguaglianza. Sappiamo bene che in Italia una legge sui diritti per le persone LGBT, nel caso passasse, sarà una legge che durerà per le prossime 3 legislature senza essere toccata. Sappiamo bene che ormai il tema delle adozioni ha raggiunto la sua naturale risoluzione nella sentenza della corte di Strasburgo che l'altro ieri ha eliminato ogni forma di discriminazione nell'adozione dei figli da parte del partner non biologico, nell'interesse del minore. Sappiamo bene che quindi una legge non potrà non prevedere questo o sarà nuovamente una legge ingiusta e incompleta.

Conosciamo bene anche l'urgenza di una legge contro l'omo e transfobia, che segni una linea netta di differenza culturale tra un prima e un dopo. Un dopo, dove ogni persona sarà tutelata nella propria individualità e nel proprio percorso di vita da una legge che prevede la procedibilità d'ufficio nei confronti di chi incita alla discriminazione a all'odio. Un prima, dove ogni anno contiamo i nostri feriti, i nostri morti.
Anche qui a Torino.

Il movimento LGBT negli anni è cambiato, si è evoluto, e negli ultimi tempi ha trovato in sè e nella società che ha contribuito a far crescere la forza per alzare la testa e pretendere "tutto e subito", com'è naturale, com'è giusto che sia. Chi si oppone a questo cambiamento, in nome di una cultura o di un'ideologia, non è meglio di chi riteneva che i neri dovessero vivere nella schiavitù, di chi condannava i matrimoni misti o chi si opponeva al divorzio o all'aborto. Chi si oppone a questo cambiamento porta in sè i semi di un'omofobia dettata dall'ignoranza, e contribuisce a rendere la vita di milioni di cittadine e cittadini di questo paese una vita meno piena, meno completa, più ingiusta.


I partiti dovranno abituarsi a questo cambiamento, e prima lo faranno prima questo paese salirà un gradino sulla scala della civiltà.


Detto questo, ecco i risultati finali di TempoScaduto in Piemonte aggiornati al 22/02/2012:



per quanto riguarda la circoscrizione Piemonte 1 alla camera, hanno aderito :

per il PD Bragantini Paola, Rossomando Anna, Boccuzzi Antonio, Fregolent Silvia e D'ottavio Umberto oltre che Barini Fabrizio e Giorgio Gozzellino; per SEL Aiuraudo Giorgio e Costantino Celeste oltre che Michele Curto, Marco Grimaldi, Francesca Gruppi, Cerrato Nicoletta Paola, Giovanni Caponetto, Enrico Lingua, Alberto Re; per il Movimento 5 stelle Chimenti Silvia oltre che Xavier Bellanca, per Rivoluzione Civile Ingroia Antonio, La Torre Franco e Paolo Ferrero oltre che Antonio Pappalardo.
per quanto riguarda la circoscrizione Piemonte 2 alla camera, hanno aderito:

per il PD Bargero Cristina e Gribaudo Chiara oltre che Roberto Leggero; per Sel Vendola Nicola detto Nichi, e Lavagno Fabio; per il Movimento 5 stelle ha aderito Niko Bassardella; per Rivoluzione Civile Ingroia Antonio oltre che Marco Bellotti e Anna Cattaneo.

per quanto riguarda infine il Senato Piemonte hanno aderito:

per il PD Ignazio Marino, Elena Ferrara, Magda Zanoni e Stefano Esposito; per Sel Monica Cerutti, Maria Chiara Acciarini e Giuseppe Accalai oltre che Vanda Bonardo; per il Movimento 5 stelle Marco Scibona e Alberto Airola oltre che Mauro Willem Campo e Simona Barbero.

Oltre a loro, ovviamente, ringrazio chi ha aderito e non è stato indicato nel sito Temposcaduto che ha scelto di rendere noto e raccogliere le adesioni solo di chi, in base agli ultimi sondaggi noti, aveva possibilità reali di essere eletto.

Ah, ricordo che in Piemonte non ha aderito alcun candidato di Pdl, Fratelli D'Italia, Scelta Civica, Fare o Lega.

E il cs stampa finale di Arcigay:

Comunicato stampa. Arcigay: votate chi dice sì a matrimonio e diritti, il tempo è scaduto.

“Arcigay invita tutti gli italiani e le italiane a votare quelle forze politiche che hanno espresso il loro sì sincero ai diritti civili, sì al matrimonio tra persone dello stesso sesso. La nostra campagna di sollecitazione dei candidati “Tempo scaduto” ha prodotto risultati inattesi. Ad un centro-destra che tace e respinge ogni richiesta di uguaglianza che viene dalla minoranza gay, lesbica e trans si contrappongono forze politiche che intendono finalmente trovare soluzioni laiche ed europee per colmare l'abisso che ci separa dal resto del mondo occidentale. Ai futuri parlamentari va fin da ora la nostra richiesta di coerenza e di massima responsabilità nell’affrontare la ferita aperta dei diritti negati". E’ questo è il commento a caldo del presidente di Arcigay Flavio Romani alla luce dei risultati della campagna di mobilitazione preelettorale di Arcigay “Tempo scaduto”: www.temposcaduto.com

L’associazione ha sollecitato negli ultimi giorni le candidate e i candidati alle elezioni ad assumersi in prima persona 4 impegni specifici: il riconoscimento del matrimonio egualitario per le coppie dello stesso sesso, con tutti i diritti collegati; l'abrogazione della legge 40 o una sua radicale modifica; l'estensione della legge Mancino (25 giugno 1993, n. 205) anche ai reati motivati da omofobia e transfobia e la modifica della legge 164/1982 in modo da permettere il cambiamento del nome e del sesso anagrafico alle persone transessuali e transgender anche senza l'intervento chirurgico di riattribuzione del sesso.
Oltre 300 candidati hanno risposto direttamente alla sollecitazione di Arcigay. Ci hanno tenuto poi ad esprimere la loro adesione formale all’agenda di Arcigay le direzioni nazionali dei partiti Sinistra Ecologia Libertà e Rivoluzione Civile per Ingroia. Ha offerto anche il proprio sostegno alla campagna di Arcigay la segreteria nazionale dei Giovani Democratici del PD.
“Siamo molto soddisfatti, grazie a Tempo Scaduto sono stati espressi centinaia di sì ai matrimoni, alla lotta all’omo-transfobia, alla cancellazione della legge 40 e a soluzioni innovative per il benessere delle persone trans. Sono questioni laiche su cui il Paese, nei suoi candidati di centro sinistra e in forze che si presentano per la prima volta alle elezioni politiche, esprime ampie convergenze. C’è la ferma volontà di traghettare l’Italia fuori dall’inerzia sui diritti umani che ha vissuto negli ultimi anni”, spiega Romani.
“A guardare bene i risultati – argomenta il presidente di Arcigay - i candidati in posizione considerata eleggibile di Sel, Rivoluzione Civile e Movimento 5 Stelle hanno massicciamente aderito alla campagna. I numeri ci dicono anche di una presenza importante e solida nel Partito Democratico orientata a soluzioni di totale parità come il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso. Sono tanti infatti i candidati del PD a Camera e Senato ad aver risposto favorevolmente ai nostri quesiti.
Con tutta probabilità, a meno di una sciagurata rimonta delle destre omofobe, il prossimo Parlamento, se saprà unire trasversalmente le forze, potrà avere i numeri per traghettarci oltre la cortina di ferro dell’esclusione per legge delle vite e degli affetti delle persone gay, lesbiche e trans”.
“C’è molta attesa nella comunità lgbt per i risultati di lunedì prossimo. Fino a ieri contavamo sulla punta delle dita di una mano i parlamentari favorevoli al matrimonio gay, ora sono decine e decine. La presenza di diverse forze, e di futuri parlamentari, favorevoli al matrimonio e alle riforme che ci chiede l’Europa consegna al Partito Democratico forti responsabilità. Non ci possono essere scuse, la direzione da prendere è quella della completa e piena uguaglianza, lo dicono i giovani del Pd e lo dicono moltissimi candidati: nella prossima legislatura il maggior partito del centro-sinistra dovrà decidere se fare la storia o essere un freno ai diritti.
Al Movimento 5 Stelle affidiamo il compito di far diventare il sì ai diritti una posizione unitaria. A tutte le formazioni del centro-destra il compito di liberarsi dall'infantilismo omofobo che in nessun'altra parte d'Europa verrebbe tollerato. Per Arcigay il tempo è ampiamente scaduto: faremo pesare ai nuovi parlamentari l’urgenza di darci i diritti che ci spettano", conclude Romani.
Tutti i risultati di tempo scaduto sono disponibili sul sito: www.temposcaduto.com


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