giovedì 21 giugno 2012

Lettera a Fassino

Egregio Sindaco Fassino,

mi permetto di disturbarla innanzitutto per ringraziarLa per quanto l'amministrazione comunale sta realizzando per la comunità gay, lesbica, bisessuale e trans. Il lavoro costante e attento dell'assessore alle pari opportunità Maria Cristina Spinosa, le audizioni della commissione Diritti e Pari Opportunità presieduta dalla consigliera Marta Levi e della commissione Cultura, Istruzione, Sport, Turismo, Tempo Libero, Gioventù presieduta dal consigliere Luca Cassiani, la partecipazione di consiglieri e dell'assessore con la fascia tricolore in rappresentanza della città al Pride di quest'anno, la ferma volontà della stessa di continuare - in accordo con Lei, sindaco - sulla strada della piena parificazione e della totale eliminazione di ogni forma di discriminazione da ogni regolamento comunale per le coppie omosessuali sono alcuni dei molti motivi che mi rendono orgoglioso di essere appena diventato cittadino di questa Torino "capitale dei diritti", città ormai simbolo ed esempio per tutta Italia.

Mi permetto però di segnalarLe, chiedendo scusa per il breve preavviso, una piccola "buca" - a mio avviso - in questa strada che stiamo percorrendo tutte e tutti assieme. Mi riferisco alla festività di San Giovanni, in programma per sabato 23 giugno in piazza Vittorio. Ogni anno, infatti, durante la bellissima serata viene letto un discorso che ci ricorda quanto sia - anche storicamente - bello essere torinesi. Le imprese di casa Savoia, Torino capitale, la fondazione della Fiat, la resistenza, il dopoguerra e la ricostruzione, il boom economico e l'industrializzazione, fino alla svolta degli anni 90, le olimpiadi del 2006, le grandi manifestazioni e le eccellenze. Ascoltare questo lungo elenco rende veramente ogni cittadino e cittadina orgogliosa di appartenere a questa città. Però, restano alcune piccole mancanze. Come ad esempio la nascita del movimento omosessuale italiano con il FUORI!, che nacque appunto a Torino negli anni settanda dal coraggio di un gruppo di persone che ancora fanno parte del movimento, le prime manifestazioni, il Pride nazionale del 2006 da molti ricordato come uno dei pride più belli degli ultimi anni e punto di volta di un lavoro sul territorio curato da tutte la associazioni LGBT cittadine che ha portato negli anni i suoi frutti, tra i quali la creazione di del "Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere" già nel 2001 ( unico in tutta Italia) e la costituzione del Coordinamento Torino Pride LGBT, altra eccellenza torinese in quanto unica realtà di coordinamento interassociativo stabile a livello nazionale, e ancora i Pride del 2007, 2008 a Biella, 2009, 2011 e 2012, la manifestazione I Diritti sono il nostro Pride congiunta con le Donne per l'Autodeterminazione di Torino e il Comitato Immigrati Auto Organizzati di Torino del 2010, la fiaccolata contro l'omofobia del 2009, i T-Dor annuali in ricordo delle persone trans uccise dalla violenza transfobica, etc etc etc.

Molti sono stati i momenti forti di questa città che ha respinto con forza ogni forma di discriminazione istituzionale e dove l'omofobia e transfobia non hanno cittadinanza. Ricordarli in questa occasione di celebrazione del patrono della città, oltre a proseguire sulla strada di assumere questi eventi come patrimonio della città, può voler dire anche lavorare attivamente per il superamento di ogni pregiudizio e stereotipo, come più volte il comune si è impegnato a fare, e rendere i cittadini torinesi, LGBT e non solo, ancora più orgogliosi di essere parte di questa stupenda città.

Con stima,

Marco Alessandro Giusta
Neo residente città di Torino


Andrea Benedino

Valentina Violino
Alessandro Ozimo
Fabrizio Paoletti
Cecilia D'Avos
(direttivo Nazionale Rete Genitori Rainbow)